#16 Leandro Daniel Paredes

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    Leandro Daniel Paredes (San Justo, 29 giugno 1994) è un calciatore argentino, centrocampista della Roma e della nazionale argentina.
    Cresciuto calcisticamente nel Boca Juniors, appronda in Italia inizialmente in prestito nel Chievo Verona, per poi passare, sempre in prestito con diritto di riscatto, alla Roma. Talento cristallino, nonostante la giovanissima età è già considerato uno dei migliori talenti nel ruolo.



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    Edited by Dubfire - 1/2/2024, 08:55
     
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    Per aspera ad astra.

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    COMUNICATO AS ROMA - Leandro Paredes ufficialmente giallorosso in prestito dal Chievo con diritto di riscatto dal Boca Juniors.



    L’AS Roma SpA rende noto di aver sottoscritto con l’A.C. Chievo Verona il contratto per l’acquisizione, a titolo temporaneo e gratuito, dei diritti alle prestazioni sportive del calciatore Paredes, fino al 30 giugno 2015.

    Nell’ambito degli accordi raggiunti, inoltre, il CCA Boca Juniors, società proprietaria del cartellino del calciatore, ha concesso ad AS Roma il diritto di opzione per l’acquisizione a titolo definitivo dei diritti sportivi del calciatore, a decorrere dalla stagione sportiva 2015/2016.
     
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    onde per cui rimane in rosa ....
     
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    Ieri Garcia ha detto che è molto soddisfatto di lui, e che gli piace in fase difensiva, valli a capì sti matti
     
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    quindi è il settimo di centrocampo, sesto finché non torna kevin
     
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    Ho visto qualche video (per quello che valgono) e mi sono un po' documentato, devo dire che questo ragazzo non è affatto male. Tanta personalità, gamba e tecnica, oltre a un tiro da fuori veramente micidiale. Non riesco ad inquadrarlo bene tatticamente, perché lo vedrei bene sia mezz'ala di qualità come Pjanic che esterno d'attacco a sinistra. Certo, la Serie A è un campionato impegnativo, ma io almeno fino a gennaio lo terrei in rosa. Comunque, di sicuro Garcia lo valuterà adeguamente in ritiro
     
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    di Marco Cantagalli 2 ottobre 2014 | 17.41 |

    Leandro Paredes, centrocampista ex-Boca Juniors, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni al portale argentino Ole.com. Ecco le sue parole sulla Roma e sul calcio italiano:



    Ora che giochi in Italia, puoi raccontarci la differenza con il campionato argentino?

    “In Serie A il calcio è più ‘diretto’. Gli avversari ti pressano continuamente, oltre ad essere tutto molto più fisico. In Argentina è diverso. Sono due stili molto diversi fra di loro, ma il gioco del calcio è uno solo. Ed io mi diverto.”

    E negli spogliatoi la musica suona come qui?

    “No, qui non si sente nulla, almeno in gruppo. Ognuno ha le cuffie proprie e si può ascoltare ciò che si desidera”

    Ancora guardi il Boca Juniors in televisione?

    “Ho tutto installato a casa per vedere il calcio argentino in tv. Così sarò seduto davanti allo schermo con la mia famiglia in attesa di urlare per i gol del Boca. Il derby contro il River Plate? Il Boca vince. Non so quanto, ma vince di sicuro”

    Hai giocato a fianco di Riquelme, cosa hai imparato da lui?

    “Nel campo, a prendere le redini della squadra, e a non disperare. Ho imparato ad essere paziente e ad utilizzare meglio il corpo, tra le altre cose. Fuori dal campo, mi ha insegnato a tenere una buona condotta e a non perdere l’umiltà”

    Hai lasciato il Boca dalla porta di servizio, senza essere preso in considerazione. Pensi che il problema fossero gli infortuni?

    “Si, gli infortuni sono stati decisivi. Questo fatto mi fa arrabbiare perché so che se non ne avessi avuti tanti, avrei potuto giocare di più in campionato con la prima squadra. Loro mi aspettavano…”

    Tu e il Boca vi siete lasciati con rancore?

    “No. Affatto. Le cose accadono per una ragione. Adesso sono alla Roma, e sono qui in prestito. Mi sto godendo il mio presente con il desiderio di restare ancora diversi anni in Europa. Poi, il giorno che tornerò di nuovo al Boca farò del mio meglio e mi piacerà nuovamente far parte della migliore squadra del mondo.”

    Cosa ne pensi del ‘SuperClasico’ contro il River Plate?

    “Come tifoso spero vinca il Boca. Un giorno spero di giocarlo anche io, per me è il miglior classico in assoluto.”

    Un commento all’addio al Boca di Carlos Bianchi…

    ” Ha dato molto al club, avrà eterna gratitudine. E nessuno lo può biasimare: ha vinto tutto e ha portato il Boca verso l’alto.”
     
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    di Redazione 9 ottobre 2014 | 18.33 |

    Leandro Paredes, dopo gli spezzoni con Verona e Juventus, si sta iniziando a far conoscere dai tifosi giallorossi. Ed oggi il centrocampista argentino ha rilasciato un’intervista per Roma Tv. Ecco le sue parole:



    Emozionato per la lingua?
    “Me la cavo abbastanza bene, l’italiano è molto simile alla nostra lingua.”

    Come vivi questi primi mesi con la squadra?

    “Mi trovo bene, la squadra mi ha accolto benissimo anche il mister e sono contento.”

    La città come la vivi, c’è qualcosa di diverso con l’Argentina?
    “E’ tutto molto simile, mi trovo bene e sono felice qui anche con la mia famiglia.”

    Nel 2012 sei stato inserito nel ‘Don Baloon’ tra i grandi talenti, è un peso per te?
    “Sono contento che si parli di me, è una grande sfida che mi da stimoli per andare avanti”

    In Argentina com’era la la pressione su di te?
    “Non era nessun problema”

    Ti hanno mai chiamato il mago in Argentina?
    “No, mai”

    E come ti possiamo chiamare qui in Italia?
    “Leo”

    Ci descrivi Riquelme? Com’è andata la storia? E’ stato un vantaggio essere eletto suo erede?
    “E’ stato molto importante per me, mi ha aiutato tantissimo quando sono andato in prima squadra”

    Vi assomigliate come giocatori?
    “Io lo guardavo sempre e per me era molto importante. Nel mio ruolo era il migliore”

    Riquelme il più grande giocatore del Boca o meglio Maradona?
    “Anche Diego è molto buono, però Riquelme ha vinto tutto li ed il più grande della storia del Boca è lui”

    Quando è andato via ha detto che devi esplodere
    “Si ha fiducia su di me e lo ringrazio tanto”

    Quando ha vestito la maglia 10 del Boca?
    “Nel 2012, è stato molto bello l’hanno indossato Diego, Riquelme, Tevez”

    Com’è vestire quella maglia davanti a quel pubblico?
    “La gente è molto carica, è molto simile a Roma. E’ molto simile la Bombonera con lo Stadio Olimpico, la gente è molto calda.”

    Ricordi il tuo primo gol?
    “Al San Lorenzo, vincere contro di loro è come vincere un derby qui.”

    Sei arrivato come trequartista, ma qual è il tuo ruolo?
    “Io gioco sempre trequartista, la squadra gioca 4-3-3 e va bene”

    Le tue caratteristiche migliori?
    “Non parlo di me, aspetto che parli il campo per me”

    Ti piace giocare più avanti o indietro?

    “Magari avanti, ma sono contento anche di giocare dietro se fa bene alla squadra”

    Con Garcia parli molto?
    “Mi invita sempre a calciare”

    Il tuo obiettivo nella Roma?
    “Allenarmi ogni giorno. Essere pronto a scendere in campo quando il mister me lo chiederà”

    Arriva la prima sconfitta, cosa rimane dopo quella partita?
    “Abbiamo fatto una grande partita, ma adesso pensiamo solo al Chievo”

    La Roma ha accorciato le distanze dalla Juve?
    “Lo hanno visto tutti che siamo una grande squadra e dobbiamo e possiamo fare ancora meglio. E lo sappiamo”

    Come ti aspetti il tuo debutto dal primo minuto?
    “Sarà bellissimo”

    Hai un giocatore al quale ti ispiri?
    “Guardo sempre i grandi giocatori. Qui ci sono Miralem, Francesco, Radja, Strootman e Keita. Sono contento di essere qua”

    Centrocampo pazzesco quello della Roma?
    “Si, Daniele parla molto con me. Posso guadagnare tanto da lui”

    Hai visto il super classico?
    “L’ho visto dopo perchè eravamo in aereo e hanno fischiato un rigore che non c’era.”

    In un Super classico hai iniziato l’azione del pareggio…
    “Si, eravamo sotto, poi ho dato palla e abbiamo fatto un 2 a 2.”

    La Roma dove può arrivare in campionato e Champions?
    “Possiamo fare bene entrambi, siamo una grande squadra e possiamo arrivare fino alla fine.”

    Cosa sogni con la maglia della Roma?
    “Sogno di vincere grandi cose, spero di rimanere qui tanti anni”

    Ricordi Martin Palermo?
    “Ci ho giocato insieme qualche mese e mi ha parlato molto quando sono arrivato in prima squadra.”



    (FINE)
     
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    De Rossi non ce la fa per sabato contro il Chievo Verona e gli esami strumentali svolti su Keita hanno confermato l'elongazione al polpaccio (out 15-20 giorni). Garcia si ritrova a corto di centrocampisti, ecco quindi prendere forma l'ipotesi di Leandro Paredes dal primo minuto a fianco di Nainggolan e Pjanic a centrocampo. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.
     
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    Corriere dello Sport

    di Redazione 16 ottobre 2014 | 08.51 |

    Mezz’ora. In due campionati. D’accordo, in due frammenti di campionati. Equamente divisi, peraltro: 15 minuti nella scorsa stagione con il Chievo, guarda i casi della vita, e altri 15 quest’anno con la Roma. Leandro Paredes è tutto qui, nella sua incarnazione italiana. Da sabato in avanti sarà probabilmente un’altra storia. Dipende da lui.

    Come riporta l’edizione odierna del Corriere dello Sport, nato trequartista, è il volante sudamericano più classico che si possa pensare. Il francese da quando ci ha messo sopra le mani sta cercando di renderlo il centrocampista più classico che si possa immaginare: uno che recupera palla, rovescia l’azione, alza la testa e distribuisce. De Rossi è il maestro Jedi e lui quello che impara. Daniele ha questa vocazione: vede un giovane spaesato e comincia a parlargli e gli parla e gli parla ancora. «Gli devo molto di quello che ho imparato», dice ora Paredes.

    Che adesso vuole diventare come De Rossi, infatti, ma quando era in Argentina gli suggerivano che avrebbe potuto diventare Totti. Infatti, esattamente com’era accaduto a Francesco anni prima, al Boca è arrivato Carlos Bianchi, ha visto quel ragazzo che pretendeva di mettersi al centro della squadra e ha deciso di farne a meno. Fu così che Juan Roman Riquelme venne richiamato dalla pensione e Paredes, che proprio a Riquelme s’ispirava, infortunato e depresso rivolse gli occhi all’Europa e incrociò lo sguardo sempre attento di Walter Sabatini.

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    Leggo

    di F.Balzani 16 ottobre 2014 | 08.13 |

    Al Boca doveva essere l’erede di Riquelme (con tanto di benedizione pubblica dell’asso argentino), a Roma potrebbe diventare quello di De Rossi. Il cammino di Leandro Paredes, uno dei migliori giovani nati dopo il 1991 secondo “Don Balon”, è appena iniziato e sabato col Chievo vivrà probabilmente una delle sue tappe più importanti visto che Garcia, a corto di uomini, ha intenzione di proporlo per la prima volta dall’inizio. Al posto di Totti o Pjanic? No, al posto di Capitan Futuro che anche ieri non si è allenato e a questo punto salterà la sfida di campionato per concentrarsi su quella di Champions col Bayern del maestro Guardiola.



    Proprio De Rossi, allievo di Pep, oggi è diventato il maggior sponsor di Paredes. Lo segue, ci parla, gli insegna i movimenti giusti in fase di copertura e a Trigoria non è l’unico ad aver preso sotto la propria ala protettrice il talento di San Justo.

    «Da Daniele sto imparando molto, i suoi consigli sono fondamentali. Ho sempre giocato dietro le punte, ma posso cambiare», ha detto umilmente l’argentino che sta abbassando pian piano il suo raggio d’azione da trequartista a regista davanti alla difesa dando ragione a chi (proprio nel Chievo dove era in prestito l’anno scorso collezionando solo 1 presenza a causa di un infortunio) vedeva in lui il passo di Verratti.



    Un fisico compatto, un metro e 80 per 75 chili, El Mago (come lo chiamavano alla Bombonera) dopo una stagione trionfale al Boca – dove era stato lanciato dall’ex milanista Borghi – era entrato nel mirino di Real, Juve e Arsenal prima di essere “scippato” da Sabatini. In Italia però deve ancora lasciare il segno e convincere la Roma a riscattarlo per 4 milioni (è in prestito fino a giugno). Finora ha giocato appena 15’ (7 contro il Verona, 8 contro la Juve). La prima, vera chance arriverà proprio sabato al fianco di Nainggolan e Pjanic, o meglio dietro. A sinistra, infine, potrebbe rivedersi Cholevas tornato ieri a disposizione.
     
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    Forza Leo, col Chievo voglio il gol dell'ex!
     
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    di F. Viola 17 ottobre 2014 | 19.53 |

    Arrivato in Italia lo scorso gennaio, Leandro Paredes ha passato tre mesi a Verona, nelle fila del Chievo. Il giovane argentino ha avuto modo di conoscere da vicino la realtà della squadra clivense, l’avversario di sabato pomeriggio. “Sarà una gara difficile. Loro verranno all’Olimpico per fare un risultato. Noi abbiamo tutte le possibilità di fare bene davanti al nostro pubblico, dobbiamo rimanere tranquilli e gestire la partita”.

    Che esperienza è stata quella dello scorso anno a Verona?
    Molto bella, sono arrivato infortunato e i primi due mesi il loro staff medico mi ha seguito con molta attenzione. Gli sono grato perché hanno permesso di curarmi bene e l’ambientamento è stato semplice.

    Un aspetto negativo di quel periodo?
    Non sono stato bene, come dicevo, quindi non ho giocato molto.

    Che tipo è il tecnico Corini?
    Mi sono trovato bene con lui, è molto forte e parla parecchio con i suoi giocatori.

    Come è avvenuto il passaggio alla Roma?
    La società mi conosceva sin da bambino e mi seguiva, grazie anche al mio procuratore Sabbag. Mi hanno accolto benissimo e spero di rimanere a Roma per lungo tempo.

    Con chi ti sei confrontato prima di decidere di venire in Italia?
    Con la mia famiglia e con i miei compagni argentini che erano al Boca. Sono felicissimo di aver scelto la Roma.

    In particolare con chi?
    Con Lamela, siamo molto amici e parliamo spesso.

    Come ti trovi con Garcia?
    È un allenatore preparato e attento. Con noi giovani parla tanto e ci aiuta negli allenamenti. Per me sono molto importanti anche i consigli che ci danno i giocatori più esperti, Totti e De Rossi ci spronano a dare il meglio. Il mio compito è allenarmi al massimo e farmi trovare pronto ogni qualvolta il mister mi chiamerà in causa.

    Sai che tra i progetti della Roma c’è la costruzione dello stadio: tu vieni dalla Bombonera, cosa ne pensi?
    Sarà molto importante avere uno stadio di proprietà, sentire il supporto dei tifosi vicino come era per me al Boca. Spero di poter un giorno giocare in quello stadio.

    Un giudizio sui tifosi giallorossi?
    Sono molto calorosi, simili a quelli argentini. Mi piacciono.

    Ci racconti l’emozione del tuo esordio in maglia giallorossa?
    Una emozione enorme, fortissima. Che è sparita al momento in cui sono sceso in campo…

    Chi tra i tuoi compagni ti ha impressionato di più dal punto di vista tecnico?
    Totti, Pjanic, De Rossi…

    Quando non sei impegnato con gli allenamenti fai il turista? Come ti trovi nella Capitale?
    Sì quando posso mi piace andare in giro. Mi piace molto la città, girando cerco di scoprire gli angoli più curiosi. Qui mi trovo bene, Roma è piena di monumenti, ma quello che preferisco è il Colosseo.

    Che fai nel tempo libero?
    Non ho particolari hobby, mi piace passare il tempo libero con la mia famiglia e gli amici. A volte mi concedo dello shopping, soprattutto di scarpe, non so quante ne ho nell’armadio.

    A Trigoria con chi dividi la stanza?
    Sanabria.

    Per chiudere, dove può arrivare questo gruppo?
    Possiamo fare bene in tutte le competizioni. Mamma mia la musichetta della Champions League fa proprio venire la pelle d’oca… Anzi no, da noi si dice pelle di pollo!.

    asromamembership.it
     
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    di Redazione 18 ottobre 2014 | 10.14 |

    Visti i tanti assenti e l’imminente partita di Champions League contro il Bayern, Garcia potrebbe lanciare dal primo minuto il gioiellino Leandro Paredes contro il Chievo.

    Come riporta l’edizione odierna del Corriere dello Sport, a far pensare al lancio del bimbo argentino, che ha 20 anni ma in patria era considerato un fenomeno, non ci sono soltanto i dati oggettivi: senza Keita e Strootman, con De Rossi e Uçan non al top, le riserve auree per il centrocampo sono ai minimi storici, tanto più tre giorni prima di Roma-Bayern. C’è anche un incrocio del destino, in balloi: proprio nel Chievo, l’avversario di oggi, Paredes ha vissuto la sua prima mezza stagione di serie A, arrivando al debutto nel quarto d’ora finale della partita contro il Torino. Anche in quel caso l’allenatore era Eugenio Corini.

    Paredes ha giocato poco nel Chievo sia perché era in parcheggio gratuito (la Roma non aveva posto per gli extracomunitari) sia perché è arrivato in Italia infortunato. E non ha potuto sfoggiare le sue qualità. Ci sta provando adesso con Garcia, che gli ha concesso soltanto tredici minuti divisi in due partite: l’ultima, per certi versi sconvolgente, allo Juventus Stadium. Entrato sul 2-2, Paredes è stato risucchiato dallo sfortunato finale della Roma.
     
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    Dopo aver definito l'affare Carbonero in estate, Roma e Cesena a gennaio potrebbero chiudere altre due operazioni. Come riporta Il Corriere di Romagna oggi in edicola, infatti, la società bianconera è molto interessata al centrocampista turco Salih Uçan e all'attaccante argentino Leandro Paredes. Entrambi sono alla ricerca di un club capace di garantirgli maggiore minutaggio visto che Garcia in questo avvio di campionato non li ha quasi mai presi in considerazione.
     
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    ucan forse potrebbe giocare un po a cesena ,essendo più centrocampista ma nel complesso la vedo dura
    in squadre che lottano per la salvezza.

    Meglio squadre di mezza classifica con meno problemi.
     
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