Spalletti: “Una fortuna aver allenato Totti. Futuro? Parleremo in settimana”

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    Valzer delle ultime volte a Trigoria. Ultima di Francesco Totti, ultima di Spalletti e ultima conferenza stampa prepartita della stagione. I tre punti contro il Genoa, per essere sicuri del secondo posto restano la priorità, poi si penserà al futuro. Di questo e altro ha parlato oggi Luciano Spalletti dalla sala stampa di Trigoria.

    Quali sono le insidie maggiori della partita di domani, in una giornata molto particolare?
    Sempre le stesse, la testa può essere portata su un altro tipo di attenzione, ugualmente bellissima, lucentissima e importante e si perda di vista l’obiettivo primario. Che festa sarebbe senza i 3 punti? La prima cosa, è ricordare che noi dobbiamo fare questa partita nella maniera corretta, esibire la nostra forza e la nostra mentalità, la benzina che ci ha portato a giocare questa partita.

    In cosa la squadra è cresciuta di più?
    La cosa che mi è piaciuta è stata ripartire da zero ogni volta. Dopo le vittorie c’è il rischio di aumentare l’ego e far andare avanti l’io anziché il noi. Se invece ogni volta che vinci riparti da zero, ti permette di non prendere imbarcate. Abbiamo perso partite fondamentali che non dimentichiamo, ma abbiamo vinto anche tante volte. Riesci ad organizzare una reazione quando perdi, ma sulle vittorie rischi di ammorbidirti e le altre ti creano problemi. Ripartire da zero tutte le volte è stata la qualità.

    Totti dal primo minuto? Cosa vuol dire per lei aver allenato un simbolo così?
    Giocherà il pezzo più importante della partita, un bel pezzo. E’ stata una fortuna averlo allenato, aver viso quello che ho visto, le sue giocate, sono fortunatissimo. L’ho visto segnare tante volte e molti potrebbero essere messi in fila come i più belli. Poi rischi di mettere alla 30esima posizione un gol che vale la prima e non puoi pigiarli tutti. In tutto ciò c’è da vedere cosa gli dice il suo sentimento, ancora si deve esprimere. Vorrei sentirlo a parlare e vorrei sentirlo contento per la sua prossima decisione.

    Sarà anche la sua ultima?
    Domani sarà la partita più importante, il riassunto di tutto ciò che abbiamo fatto e detto. Nei minuti che ci siamo parlati ci siamo detti che questo è l’obiettivo per far felici i nostri tifosi. Dobbiamo vincere per fare bene questa festa, sennò la festa ce la fanno gli altri. Il Napoli vincerà a Genova e non mollerà. Dopo la sconfitta importante ci siamo messi li e siamo tornati in carreggiata con gli artigli. Siamo una squadra fortissima, qualche volta ha perso ma non ha mai tradito. Di loro ci possiamo fidare.

    Quali sono i pensieri belli e brutti che la legano a Totti?
    Pensando a lui penso alla sua personalità entrando in campo. Quando si valutano i giocatori si pensa alle doti tecniche e fisiche ma la qualità più importante è il carattere. Quando tutti ti sono contro tu fai vedere che comandi, ‘datemi la palla nei piedi che vi faccio vedere’, e lui questo l’ha fatto tante volte. Una qualità importantissima per la squadra. Ci sono stati momenti dove non ho condiviso le sue prese di posizione. Qui siamo colpevoli tutti, l’abbiamo creato noi questo calciatore capace di tutto perché è Totti. In qualche qualità lui dovrebbe fare ancora conoscenze più approfondite. Essere leader vuol dire qualche volta donarsi al massimo agli altri e lui l’ha anche fatto, ma agli altri non è arrivato. E’ stato sempre messo davanti ad ogni performance, annullando i valori degli altri e questa cosa dovrebbe essere diversa. La Roma deve vincere, non ci si deve accontentare se ha vinto Totti. Lui da solo non basta. Qui ci troviamo a dire sempre le stesse cose, cioè che la Roma non ha vinto niente e su questo ci sta anche quello che ha fatto lui. Anche questa può essere una chiave. Dobbiamo lavorare tutti per i risultati. Tu mi tiri dentro questo discorso e poi viene fuori che io ce l’ho con Totti. Un anno sbagliò 6 rigori di fila, tutte le volte D’Ubaldo titolava “il prossimo lo ritiro io”. Secondo me un giocatore se sbaglia 3 calci di rigore, anche se si chiama Totti, dovrebbe ragionarci. E’ un sintomo anche di coraggio. Poi l’allenatore sono io e parlo con gli altri e dico ‘ non è che lo potete tirare voi?’ e loro ‘no, se si avvicina Francesco lo tira lui’. Se ne avevamo segnati 2 di più di rigori magari i punti erano diversi. Nel discorso del leader non è una cosa che va bene. Se poi non trovi neanche quello che lo vuole battere, diventa una presa di posizione difficile. Totti è un dono che ci è stato fatto per tutti quelli che amano questo sport e gli vogliamo tutti bene. Ogni tanto però viene usato per altri fini. Voglio fare un appello a tal proposito. Lasciate fare a Vocalelli la prima pagina come vorrebbe altrimenti diventa acido. Sennò vuole stanare in continuazione e poi viene stanato. “Totti stana la Roma” è una cosa brutta. Ci vuole qualità affinché sia una festa fatta bene. Lasciategli fare il titolo che vuole in prima pagina.

    Se andrà via sarà l’Inter la sua prossima squadra?
    Io ti confermo che domani farò il massimo per vincere. Noi tentiamo di remare tutti nella stessa direzione, che è quella di fare più grande la Roma e l’attenzione è su questa partita qua.

    E’ così difficile allenare a Roma?
    L’importante è essere un corpo unico e andare nella stessa direzione. Gli allenatori cambiano, sono cose che succedono. Fa parte della professione che facciamo. Non so se l’anno prossimo cambierà allenatore, ci incontreremo in settimana. Domani daremo spazio a ciò che succede, bisogna dare spazio a Totti. Poi ci rivediamo lunedì o martedì e sarebbe bene anche con la società per dirci qualcosa, sennò si finisce a dire sempre le cose per sentito dire.

    Come ha gestito questa settimana con le voci di mercato che circolano?
    Sono cose che si affrontano nella prossima conferenza stampa. Questa è una squadra di campioni ma se non ho vinto è colpa mia. La squadra era forte, se vinciamo domani abbiamo però rimesso tutto a posto. Si rispecchierà l’andamento della stagione. Quando abbiamo perso abbiamo sempre reagito. Gente come Vermaelen, Alisson e Gerson non li ho mai fatti giocare e li devo ringraziare. Il loro contributo è stato fondamentale per questa reazione che abbiamo sempre avuto. E’ una cosa che non viene così facile come sembra. Devi far vedere che ce l’hai dentro. Penso a loro che non giocano per colpa dell’allenatore, voglio ringraziarli e sarò sempre disponibile per loro.
     
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