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.https://twitter.com/LupoTVofficial/status/...LwYEiRgzAg&s=19
Eravamo in possesso di palla. Per me non è mai fallo perché è il giocatore del Genoa a mettere il piede sotto. Abraham dovete spiegarmi che cazzo deve fare. Amputarsi il piede?
Pero' con quel pestone impedisci all'avversario di continuare e impedire che l'azione si sviluppi. Infatti poi la palla viene recuperata da uno dei nostri che, indisturbato, scarica su Zaniolo che poi segna.
Sto provando a leggerla cosi'. -
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Il discorso, secondo me, è che non è un "chiaro errore arbitrale" e oltretutto non è avvenuto sull'ultimo passaggio o sul tiro, è avvenuto tre o quattro passaggi prima, quindi tu al VAR non vai proprio a chiamarlo l'arbitro.
Se non vogliamo vedere che a noi fanno le pulci su tutto mentre altre squadre vengono aiutate, allora viviamo nel mondo delle favole dove gli errori a fine anno si compensano e vissero tutti felici e contenti.
Che ci sia sudditanza verso le strisciate posso accettarlo, ma qui stiamo andando nettamente oltre, veniamo costantemente penalizzati e spesso in modo decisivo.
Poi che sia fallo è tutto da stabilire perché il pestone c'è ma la palla gliela aveva già tolta.. -
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Il problema è che il var doveva servire a dare una visione più oggettiva degli episodi, ma in realtà è l'apoteosi della soggettività, ogni caso viene valutato diversamente, in base alla partita, ed ecco che uno strumento utile diventa confusione. . -
.Il discorso, secondo me, è che non è un "chiaro errore arbitrale" e oltretutto non è avvenuto sull'ultimo passaggio o sul tiro, è avvenuto tre o quattro passaggi prima, quindi tu al VAR non vai proprio a chiamarlo l'arbitro.
Se non vogliamo vedere che a noi fanno le pulci su tutto mentre altre squadre vengono aiutate, allora viviamo nel mondo delle favole dove gli errori a fine anno si compensano e vissero tutti felici e contenti.
Che ci sia sudditanza verso le strisciate posso accettarlo, ma qui stiamo andando nettamente oltre, veniamo costantemente penalizzati e spesso in modo decisivo.
Poi che sia fallo è tutto da stabilire perché il pestone c'è ma la palla gliela aveva già tolta.
Purtroppo era il passaggio precedente. -
.CITAZIONELa giornata di ieri è stata anche quella del debutto all'Olimpico di Gianpaolo Calvarese, ex arbitro e ora consulente della Roma proprio per le questioni relative agli arbitri e al regolamento. Da alcuni quotidiani (nello specifico 'Messaggero', 'Gazzetta dello Sport' e 'La Repubblica') emerge l'opinione dell'ex fischietto sull'episodio incriminato, comunicata ai dirigenti del club (ma non a Mourinho): per Calvarese il fallo di Abraham c'era, quindi il gol era da annullare. Viene giudicato eccessivo il cartellino rosso a Zaniolo per le proteste con Abisso ("che c...o hai fischiato", ripetuto tre volte). Sarebbe cambiato ben poco visto che il numero 22 sarebbe stato almeno ammonito, rimediando comunque l'espulsione per doppio giallo (era stato ammonito in precedenza per essersi tolto la maglia durante l'esultanza)..
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Ma perché cazzo abbiamo assunto questo coglione? . -
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Lo paghiamo per prenderci per il culo................... . -
.Il problema è che il var doveva servire a dare una visione più oggettiva degli episodi, ma in realtà è l'apoteosi della soggettività, ogni caso viene valutato diversamente, in base alla partita, ed ecco che uno strumento utile diventa confusione.
Dopo che per più di 50 anni la moviola serale non ha mai dato una interpretazione oggettiva, credere che questo potesse accadere in una sala VAR con pochi secondi a disposizione per decidere era piuttosto velleitario.
È stata la solita pezza da imbonitori per nascondere il tonfo di qualità che ha fatto il nostro calcio. -
.CITAZIONEIl Tempo (A. Austini) – Un nemico in più da inizio stagione. La Roma si ritrova a difendersi da un’altra inchiesta federale, stavolta aperta in seguito alla gara pareggiata 0-0 in casa con il Genoa lo scorso 5 febbraio, con tanto di gol al 90’ annullato a Zaniolo dopo l’intervento della Var per un precedente fallo di Abraham.
Il finale concitato del match, concluso con l’espulsione del nr.22 giallorosso, ha scatenato tensioni che si sono protratte nei minuti successivi al match. Stando a quanto raccontato in un esposto presentato dall’arbitro Rosario Abisso, dopo la partita è piombato nello stanzino Gianpaolo Calvarese, il consulente ingaggiato dalla Roma per la match analysis sugli arbitraggi, chiedendo conto di quanto avesse scritto il direttore di gara sul referto a proposito del cartellino rosso estratto nei confronti di Zaniolo.
La circostanza comunicata formalmente da Abisso ai vertici dell’Aia nei giorni seguenti alla partita, ha fatto immediatamente scattare l’apertura di un fascicolo da parte della Procura Arbitrale diretta da Rosario D’ Onofrio. Dopo aver ascoltato lo stesso fischietto siciliano, che ha confermato nell’audizione quanto già raccontato nell’esposto inviato all’Aia, gli atti sono stati trasmessi alla Procura Figc che a sua volta ha aperto un’inchiesta.
Allegati anche articoli di stampa che hanno ipotizzato il presunto tentativo di Calvarese di “rabbonire” il referto stilato da Abisso, che ha poi portato a una sola giornata di squalifica per Zaniolo. La situazione è insolita e intricata. Al vaglio degli inquirenti federali c’è innanzitutto il ruolo di Calvarese, ingaggiato, come detto, da consulente esterno dalla Roma e non come tesserato Figc. L’ex arbitro si è dimesso dall’Aia e non può essere quindi giudicato dalla Procura Arbitrale per un’eventuale violazione del regolamento o codice etico interni (sarebbe semmai Abisso a rischiare sanzioni ma l’arbitro ha raccontato di aver liquidato in fretta il suo ex collega), tantomeno deferito ed eventualmente squalificato dalla Procura Federale.
Verrà quindi chiesto conto alla Roma dei motivi della presenza dell’ex fischietto – non consentita dai regolamenti – in una zona riservata ai tesserati. Solo l’addetto ufficiale agli arbitri (per i giallorossi è Vito Scala) è autorizzato a entrare nello stanzino dei direttori di gara, mentre spetta al dirigente accompagnatore della squadra ospitante (in questo caso il team manager Valerio Cardini) vigilare sulle presenze non consentite nei vari spazi interni dello stadio.
La Procura Figc deve ancora informare la Roma del procedimento, probabile che vengano fissate delle audizioni. In caso di deferimento, il club di Friedkin rischia un’ammenda e i dirigenti una squalifica. Intanto, il segnale arriva forte e chiaro ed è di natura politica. Le numerose proteste dei giallorossi in questa stagione hanno indispettito i vertici arbitrali e il primo vero intervento di Calvarese è stato subito “respinto” dal sistema. Abisso non ha chiuso un occhio, anzi, e si è voluto tutelare “denunciando” il suo ex collega. Ora si apre un altro fronte legale, dopo la battaglia che ha visto alla fine vincere la Roma sulla questione dell’inno suonato allo stadio dopo quello ufficiale della Lega. -
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Il nuovo consulente comincia bene! . -
.Il problema è che il var doveva servire a dare una visione più oggettiva degli episodi, ma in realtà è l'apoteosi della soggettività, ogni caso viene valutato diversamente, in base alla partita, ed ecco che uno strumento utile diventa confusione.
Dopo che per più di 50 anni la moviola serale non ha mai dato una interpretazione oggettiva, credere che questo potesse accadere in una sala VAR con pochi secondi a disposizione per decidere era piuttosto velleitario.
È stata la solita pezza da imbonitori per nascondere il tonfo di qualità che ha fatto il nostro calcio
Io la vedo diversamente.
La moviola serale è servita per 50 anni per fomentare dibattiti e polemiche su cose ormai decise e su cui non si poteva tornare indietro. Il fatto che non ha mai dato soluzioni oggettive è semplicemente perchè le immagini erano fatte vedere a chicchessia e ovviamente ognuno esprimeva l'interpretazione che più gli faceva comodo.
Il problema per me sta più a monte e cioè che il regolamento stesso è troppo poco oggettivo e spesso rimanda a decisioni soggettive. Con la tecnologia odierna, con la miriade di inquadrature a disposizione se si volessero prendere delle decisioni nette ce ne sarebbe tranquillamente la possibilità.. -
.Dopo che per più di 50 anni la moviola serale non ha mai dato una interpretazione oggettiva, credere che questo potesse accadere in una sala VAR con pochi secondi a disposizione per decidere era piuttosto velleitario.
È stata la solita pezza da imbonitori per nascondere il tonfo di qualità che ha fatto il nostro calcio
Io la vedo diversamente.
La moviola serale è servita per 50 anni per fomentare dibattiti e polemiche su cose ormai decise e su cui non si poteva tornare indietro. Il fatto che non ha mai dato soluzioni oggettive è semplicemente perchè le immagini erano fatte vedere a chicchessia e ovviamente ognuno esprimeva l'interpretazione che più gli faceva comodo.
Il problema per me sta più a monte e cioè che il regolamento stesso è troppo poco oggettivo e spesso rimanda a decisioni soggettive. Con la tecnologia odierna, con la miriade di inquadrature a disposizione se si volessero prendere delle decisioni nette ce ne sarebbe tranquillamente la possibilità.
Tentativi per renderlo più oggettivo possibile sono stati già fatti.
Non esiste più la volontarietà dei falli ad esempio.
E potremmo continuare togliendo l'"Influenza" che rende punibile il fuorigioco.
O rendere sempre punibile il fallo di mano.
E ancora punire qualunque contatto come falloso.
E così via...
Ma restano due domande:
Primo, vogliamo veramente "oggettivare" quelle situazioni? Ad es. mi domando se sia veramente sano che difensori possano essere colpiti volontariamente dagli attaccanti sulle mani per ottenere rigori. Oppure se lo sia fischiare rigore anche quando un difensore sfiora un attaccante in una mischia in area su calcio d'angolo,...
Secondo, come facciamo a rendere oggettivi tutti i casi in cui deve essere definita una intensità o un contesto? es. gioco violento da espulsione, fallo tattico e comportamenti antisportivi gravi come bloccare una occasioni da rete,...
Il VAR è sempre sotto accusa per queste casistiche e credo sarebbe felicissimo di avere un perimetro automatico come con la gol o la offside tech.
Vi siete sfiorati? Rigore...
Ti copri le palle con le mani su un tiro dell'attaccante? RIgore...
E così via.
Togliamo gli arbitri e mettiamo un BOT.. -
.CITAZIONEIl Tempo (A. Austini) – Un nemico in più da inizio stagione. La Roma si ritrova a difendersi da un’altra inchiesta federale, stavolta aperta in seguito alla gara pareggiata 0-0 in casa con il Genoa lo scorso 5 febbraio, con tanto di gol al 90’ annullato a Zaniolo dopo l’intervento della Var per un precedente fallo di Abraham.
Il finale concitato del match, concluso con l’espulsione del nr.22 giallorosso, ha scatenato tensioni che si sono protratte nei minuti successivi al match. Stando a quanto raccontato in un esposto presentato dall’arbitro Rosario Abisso, dopo la partita è piombato nello stanzino Gianpaolo Calvarese, il consulente ingaggiato dalla Roma per la match analysis sugli arbitraggi, chiedendo conto di quanto avesse scritto il direttore di gara sul referto a proposito del cartellino rosso estratto nei confronti di Zaniolo.
La circostanza comunicata formalmente da Abisso ai vertici dell’Aia nei giorni seguenti alla partita, ha fatto immediatamente scattare l’apertura di un fascicolo da parte della Procura Arbitrale diretta da Rosario D’ Onofrio. Dopo aver ascoltato lo stesso fischietto siciliano, che ha confermato nell’audizione quanto già raccontato nell’esposto inviato all’Aia, gli atti sono stati trasmessi alla Procura Figc che a sua volta ha aperto un’inchiesta.
Allegati anche articoli di stampa che hanno ipotizzato il presunto tentativo di Calvarese di “rabbonire” il referto stilato da Abisso, che ha poi portato a una sola giornata di squalifica per Zaniolo. La situazione è insolita e intricata. Al vaglio degli inquirenti federali c’è innanzitutto il ruolo di Calvarese, ingaggiato, come detto, da consulente esterno dalla Roma e non come tesserato Figc. L’ex arbitro si è dimesso dall’Aia e non può essere quindi giudicato dalla Procura Arbitrale per un’eventuale violazione del regolamento o codice etico interni (sarebbe semmai Abisso a rischiare sanzioni ma l’arbitro ha raccontato di aver liquidato in fretta il suo ex collega), tantomeno deferito ed eventualmente squalificato dalla Procura Federale.
Verrà quindi chiesto conto alla Roma dei motivi della presenza dell’ex fischietto – non consentita dai regolamenti – in una zona riservata ai tesserati. Solo l’addetto ufficiale agli arbitri (per i giallorossi è Vito Scala) è autorizzato a entrare nello stanzino dei direttori di gara, mentre spetta al dirigente accompagnatore della squadra ospitante (in questo caso il team manager Valerio Cardini) vigilare sulle presenze non consentite nei vari spazi interni dello stadio.
La Procura Figc deve ancora informare la Roma del procedimento, probabile che vengano fissate delle audizioni. In caso di deferimento, il club di Friedkin rischia un’ammenda e i dirigenti una squalifica. Intanto, il segnale arriva forte e chiaro ed è di natura politica. Le numerose proteste dei giallorossi in questa stagione hanno indispettito i vertici arbitrali e il primo vero intervento di Calvarese è stato subito “respinto” dal sistema. Abisso non ha chiuso un occhio, anzi, e si è voluto tutelare “denunciando” il suo ex collega. Ora si apre un altro fronte legale, dopo la battaglia che ha visto alla fine vincere la Roma sulla questione dell’inno suonato allo stadio dopo quello ufficiale della Lega
Calvarese all'entrata nella sala Var:Attached Image. -
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Leggo solo ora di Calvarese. Bene. Dovesse anche solo spiegare ai giocatori il perché di certe scelte, sarebbe utile in quanto li rasserenerebbe. In caso contrario, invece, cementificherebbe la certezza di essere stati fregati, o quantomeno vittima di errore. Io penso che il nervosismo sia dato soprattutto dal dubbio. .