Sono cresciuto con te

Storie di stadio e di Roma

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    Cari forummari, vi presento l'idea che avevo in mente da un po' e a cui avevo fatto cenno tempo fa.
    L'idea di base è perfettamente esemplificata dal coro che ispira il titolo e consiste in questo: raccontare qui le vostre esperienze più belle e/o più emozionanti legate allo stadio, in casa come in trasferta, e alla Roma in generale.
    Mi rivolgo a tutti, sia ai più esperti del forum, che hanno vissuto in prima persona i mitici anni '80, sia ai più giovani e a quelli della mia fascia d'età.

    Poiché è stato gianco@fazenda a darmi l'idea, seppur involontariamente, mi piacerebbe che fosse lui ad aprire l'antologia dei racconti, narrandoci della sia avventura a Tirana.

    Fatevi avanti e non siate timidi, possono essere muri testuali su trasferte leggendarie come poche righe su un ricordo particolare all'Olimpico.
    Io, dal canto mio, attenderò il mio turno, ma ho già in canna qualcosa (la mia prima allo stadio nel 2004, Verona nel 2010, Roma-Bayern del 2010, la prima in casa di Luis Enrique, l'ultima di Totti, ecc.).
    Il tifo per la Roma è appartenenza e condivisione, come canta magnificamente Venditti in Grazie Roma, una delle canzoni più vere di sempre.

    Forza Roma!
     
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    La mia prima volta allo stadio, durante la stagione 96-97 nel derby pareggiato 1-1 col goal finale di quella merda di Protti.

    Apparte la bruciatura di culo, come esperienza fu una cosa allucinante.
    Avevo 14 anni, e senza dire assolutamente nulla ai miei genitori (i quali mi proibivano categoricamente di andare allo stadio dicendo che era troppo pericoloso) comprai di nascosto 2 biglietti per la curva sud e ci andai col mio compagno di banco, il buon Claudio, pure lui romanista fracico.

    Considerando che la curva sud di quei tempi non e' quella attuale (ci stava veramente di tutto), considerando anche che eravamo 2 mocciosi di 14 anni senza peli sul pube, considerando poi che non era una partita normale bensi' un derby... mi chiedo come ho fatto a uscirne illeso.

    Sono poi tornato a casa nel tardo pomeriggio e mia madre mi ha chiesto dove fossi stato, al che le ho detto "a giocare a pallone con gli amici", il che non e' poi neanche cosi' lontano dalla realta'.
     
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    Il mio primo ricordo dello stadio:
    Mio padre era del Milan.
    Mio padre mi portava allo stadio a vedere la Roma perdendosi il suo Milan che ascoltava con le cuffiette solo per rendermi felice.

    Non posso spiegarvi l’amore che provo per la Roma ma di sicuro so che l’amore è questo
     
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    Che topic meraviglioso. Scaverò nei ricordi e racconterò qualche esperienza passata e recente. Grazie per averlo aperto, veramente.
     
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    I miei ricordi non sono molto felici perché quando c'andavo vincevamo raramente.
    Infatti, scaramantico come sono, poi ho tentato di disertare il più possibile e con l'avvento delle paytv ho preferito i circoli banditeschi con schede taroccate, ecc... caffè e ammazzacaffè apprezzabili, pizzette quando avevo fame, qualche rissa o scazzottata a movimentare il tutto e uno scudetto passato a spiegare agli avventori perché giocava Delvecchio e non Montella... immagino che se non l'avessimo vinto m'avrebbero fatto fuori da quel dì...
    ...e invece no, quindi ve tocca :sisi:

    L'anno in cui andai di più allo stadio fu quello di Ottavio Bianchi, ma mai nelle coppe, quindi immaginerete la sfiga che portavo, riguardo le coppe, l'ultima che ho visto fu contro l'Arsenal (del quale sono pure simpatizzante), e dopo l'illusione del gol di Cassano mi sorbii la tripletta di Henry.

    Il giocatore della Roma più forte che abbia mai visto giocare dal vivo, ovviamente Totti.

    Quello avversario, altrettanto ovviamente Maradona.

    Il ricordo più bello... ancora più ovvio. La prima volta in cui attraversai il sottopassaggio dell'Olimpico.
    Ero in curva nord, con la sud di fronte a me: pelle d'oca!
     
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    Il primo ricordo in assoluto legato alla Roma è quello di Zeman. Vedevo in panchina questo signore serio, fumante, col volto abbronzato e lucido. Mi incuriosiva molto.

    La mia prima volta all'Olimpico, invece, fu il 16 settembre 1999: Roma - Vitoria Setubal. Preliminari di Coppa Uefa o qualcosa del genere. Tribuna Tevere Top Nord, credo. Ricordo candidamente l'impressione stupefacente che mi fece il lento disvelamento di tutto lo stadio a mano a mano che salivo le scalette. Altrettanto distintamente ricordo mio padre come l'unico ancora a esultare come un forsennato al sette a zero.
     
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    Vi amo.

    Appena ho tempo, scrivo qualcosa di mio.

    gianco@fazenda American Nightmare fugio @El Gato Diaz Paulo Roberto da voi e dagli altri "anziani" mi aspetto molto!

    CITAZIONE (Nordmarv @ 27/5/2022, 20:16) 
    I miei ricordi non sono molto felici perché quando c'andavo vincevamo raramente.
    Infatti, scaramantico come sono, poi ho tentato di disertare il più possibile e con l'avvento delle paytv ho preferito i circoli banditeschi con schede taroccate, ecc... caffè e ammazzacaffè apprezzabili, pizzette quando avevo fame, qualche rissa o scazzottata a movimentare il tutto e uno scudetto passato a spiegare agli avventori perché giocava Delvecchio e non Montella... immagino che se non l'avessimo vinto m'avrebbero fatto fuori da quel dì...
    ...e invece no, quindi ve tocca :sisi:

    L'anno in cui andai di più allo stadio fu quello di Ottavio Bianchi, ma mai nelle coppe, quindi immaginerete la sfiga che portavo, riguardo le coppe, l'ultima che ho visto fu contro l'Arsenal (del quale sono pure simpatizzante), e dopo l'illusione del gol di Cassano mi sorbii la tripletta di Henry.

    Il giocatore della Roma più forte che abbia mai visto giocare dal vivo, ovviamente Totti.

    Quello avversario, altrettanto ovviamente Maradona.

    Il ricordo più bello... ancora più ovvio. La prima volta in cui attraversai il sottopassaggio dell'Olimpico.
    Ero in curva nord, con la sud di fronte a me: pelle d'oca!

    I circoli banditeschi e l'immagine di babbo Mammax mi hanno spezzato
     
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    8 Maggio 1983:
    qualche mese prima, non saprei se a Natale, mi avevano comprato la maglietta con il numero 5 come i miei anni. Una maglia di lana, semplice: quella di Falcao.
    Sabato era stato il mio compleanno e mio padre, romanista onesto e silenzioso, aveva caricato, come ogni Domenica, mamma, me e mio fratello più piccolo su una 500 dell'epoca per il pomeriggio dai nonni e per farmi spegnere asseieme a loro le candeline.
    In quell'epoca non c'era lo spezzatino televisivo ed il ritorno a casa dalla mia festa di compleanno si tuffò puntuale nella festa giallorossa: avevo la maglietta addosso e da una piccolissima fessura del lunotto posteriore dove ero seduto, stringevo con tutte le forze una piccola vecchia bandiera, che papà mi aveva affidato, con stampato ancora solo il tricolore del 42 e credo la coppa Italia del 69, attento a non farla volare via.
    Davanti a me passavano le persone, i clacson, le luci, il Tevere, il colonnato di San Pietro: il giallo ed il rosso. La gioia e lo stupore fuori e dentro di me.
    Ricordo ogni dettaglio, come fosse ieri.
    Una bandiera, questa si fregiata col nuovo scudetto, volò via da una finestra o da una macchina e riuscimmo a prenderla e conservarla come si fa con un dono del Cielo.

    26 Maggio 2022.
    Ho dormito 3 ore in due giorni per il viaggio a Tirana. Ho riportato mio fratello sotto casa mia prima di andare a lavorare. Sono stremato.
    Da padre mi interrogo spesso su come mettere a disposizione di mio figlio le opportunità di gioire che la vita mi ha dato e quelle che non ho potuto avere.
    E allora ho un unico pensiero: mio figlio compierà 5 anni ad Agosto.
    Non devo trasmettergli nulla: le passioni saranno solo sue.
    Ma voglio ringraziare oggi papà e, con i suoi occhi, dare quella felicità a mio figlio nel veder passare le stesse persone, gli stessi clacson, le stesse luci, sempre Roma: il giallo ed il rosso. La gioia e lo stupore fuori e dentro di noi.

    A distanza di 40 anni, sia mio padre che ha sempre osservato il calcio di rilfesso alla passione della sua città, che io, di certo molto più coinvolto nelle vicende romaniste, abbiamo voluto donare una gioia viva ed indelebile ai nostri figli. Solo per amore.
    Non è servito trasmetterci nulla: è bastato l'amore.

    FestaRoma_0
     
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    Io non ho mai amato particolarmente lo stadio, gl'unici due episodi che mi ricordo nitidamente e mi sono rimasti impressi sono due, il primo tanti anni fa ero un ragazzino, giocavamo contro la Juve e da loro giocava Viera, il giocatore che più ho odiato in vita mia. E' stata la prima ed unica volta che sono stato razzista.
    Il secondo invece ero in tevere centrale contro il Barcellona, da noi c'era Garcia in panchina e gridavo "provateci da centrocampo!", pochi minuti dopo segnò Florenzi!
     
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    CITAZIONE (gianco@fazenda @ 30/5/2022, 02:13) 
    Leggendaria la frase che uscì dalla sua bocca quando Lanna fece un cappellone, me sembra che ci diedero un rigore contro o comunque beccammo gol e lui prontissimo: "L'anima de li mejo mortacci tua Lanna! Li tua e de Trotta!" :asd:

    E niente, la memoria ha fatto cilecca e non ho riportato la frase giusta...

    Che invece era: "L'anima de li mejo mortacci tua Lanna! Te possino fulminà!" e dopo una brevissima pausa, "A te e a Trotta!" in quel momento, pur prendendo il gol, io e i miei amici sbottammo a ride, a me venne addirittura il mal de pancia per quanto non riuscissi a fermarmi, e tutti quelli intorno che avevano capito la scena ce vennero dietro, il tizio in questione compreso, fiero della chicca appena regalataci.

    Edited by Nordmarv - 30/5/2022, 10:35
     
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    fugio

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    Io sono tifoso della roma dai tempi di liedholm. Ma purtroppo, non essendo di roma o zone limitrofe, non ho mai visto la roma dal vivo.
    In qualche trasferta del centro italia nel tempo ci sono andato vicino ma c'è sempre stato qual cosa che me l'ha impedito.
    Qui in ancona di romanisti siamo pochi.
    Di sicuro non superiamo il centinaio e siamo anche scarsamente coesi.
    Nel mio gruppetto siamo in 5.
    Uno di loro, l'anima del gruppo, è un quasi ottantenne di origini romane.
    Quest'anno con dazn e le app è andato in crisi ma sta godendo come non mai.
    Vedremo la prossima stagione se riuscirò ad organizzarmi per vedere la roma all'olimpico.
    Forza roma.
     
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    CITAZIONE (Nordmarv @ 30/5/2022, 07:15) 
    CITAZIONE (gianco@fazenda @ 30/5/2022, 02:13) 
    Leggendaria la frase che uscì dalla sua bocca quando Lanna fece un cappellone, me sembra che ci diedero un rigore contro o comunque beccammo gol e lui prontissimo: "L'anima de li mejo mortacci tua Lanna! Li tua e de Trotta!" :asd:

    E niente, la memoria ha fatto cilecca e non ho riportato la frase giusta...

    Che invece era: "L'anima de li mejo mortacci tua Lanna! Te possino fulminà!" e dopo una brevissima pausa, "A te e a Trotta!" in quel momento, pur prendendo il gol, io e i miei amici sbottammo a ride, a me venne addirittura il mal de pancia per quanto non riuscissi a fermarmi, e tutti quelli intorno che avevano capito la scena ce vennero dietro, il tizio in questione compreso, fiero della chicca appena regalataci.

    Oddio! Ho fatto cilecca pure ora a cliccare, invece di quota ho premuto modifica e ho fatto un casino. :(
    Siano maledetti i ditoni e soprattutto sti smartphone con tastierino da puffi!
     
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    Eccomi anch'io a spolverare l'album dei ricordi grazie a Oplo e ad il suo favoloso topic!
    Da quando ho iniziato a tifare per la Roma? Non lo so e non mi ricordo, ho l'impressione di esserci nato "con questa fede addosso". I primi ricordi risalgono al lontano 27/11/1977, era il giorno di Vicenza-Roma di un campionato pazzesco per il mio Vicenza che chiuse la stagione al 2° posto, cosa che non si è mai più ripetuta. Io ero bambino ma ricordo perfettamente che andavo allo stadio tutte le domeniche (ed erano veramente domeniche): mio padre, mio fratello (un po' più vecchio di me) e mio zio abbonati in curva nord (settore ospiti, ancora mi chiedo come fosse possibile) e io che me ne andavo da solo nel settore distinti tanto i ragazzini a quel tempo entravano gratis dove volevano. Praticamente io me ne andavo da solo a 8 anni in mezzo alla bolgia (a quel tempo il Menti conteneva oltre 30mila spettatori) per ritrovare i miei parenti una volta usciti dallo stadio. Quel giorno ricordo un'epica vittoria del Vicenza di Paolo Rossi per 4a3 con rigore fallito nel finale da Agostino che mi lasciò stranamente un po' di amaro in bocca. Pechè se la squadra della mia città vince e sta facendo un campionato clamoroso.....io non sono completamente felice? La risposta era nell'aria e aveva i colori giallo/rosso. Seguirono poi anni con ricordi meno lucidi fino ai mondiali del 1982 dove, oltre alla vittoria della nostra nazionale e alla magia di vedere un giocatore del Vicenza essere protagonista assoluto di quel campionato del mondo (ciao Pablito), mi innamorai del Brasile e in modo particolare di Falcao. Era una squadra stellare, un calcio spettacolare, individualità fantastiche come Zico, Socrates, Falcao appunto, Eder, Juior, Cerezo.....tolti il portiere e il centravanti era una squadra senza difetti, imbattibile. E invece.......
    Per quanto riguarda la mia esperienza con l'Olimpico....non sono stato molto fortunato, anzi...direi proprio di no. Naturalmente vivendo a oltre 500 km di distanza non ho avuto tante occasioni, ma il 16/10/2011 ero in tribuna Monte Mario lato sud per il derby che interruppe (purtroppo) la serie nera dei derby romani di Edy Reja (fatalità ex allenatore anche del Vicenza). Nonostante la sconfitta per mano di Klose però ho potuto ammirare per la prima volta dal vivo la curva sud e anche adesso mentre sto scrivendo alla tastiera....mi vengono i brividi al solo ricordo!
    Spero di poter assistere nuovamente a qualche bella partita dal vivo a Roma, io e mio figlio dopo il successo di mercoledì scorso ce lo siamo ripromesso!
    Grazie Oplo per l'occasione che ci hai dato e sempre forza Roma :bandiera:
     
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    Sono cresciuto in una famiglia in cui ero l'unico romanista. Mio padre era uno juventino atipico, era felice quando vinceva la Roma, perchè lo ero io. Quindi ho avuto un'infanzia con poco stadio, ma tanta Tv. Le prima partita all'Olimpico è stato un mercoledì di coppa della Lazio, mio zio mi portò insieme a mio cugino, anche lui romanista, sperando di farci cambiare squadra, mentre la prima della Roma fu un 4-0 contro il Taranto in coppa Italia e mi persi pure il primo gol di Mihajlovic perchè entrammo a partita appena iniziata. Amo andare da solo allo stadio, arrivare almeno un'ora prima e gustarmi l'impianto che si riempie col passare dei minuti, canticchiare "Campo Testaccio" e "Forza Roma, Forza Lupi" aspettando la squadra in campo per il riscaldamento.
    La sera del 29 novembre del 1998 mio fratello che aveva 10 anni più di me ed era laziale mi portò a vedere Lazio-Roma in curva nord, fu una serata surreale, seguivo le azioni come imbalsamato, credo di non aver detto nemmeno una parola, ma è stato comunque un derby rimasto storico per il 3-3 finale, il gol di Delvecchio della vittoria annullato e soprattutto perchè venivamo da una serie di sconfitte con Zeman in panchina. Riuscii ad esultare solo in macchina :asd:
    Per molti anni non sono più stato all'Olimpico, dopo Roma-Dinamo Kiev con la partita sospesa a fine primo tempo per la monetina che centrò l'arbitro Frisk. Credo che sia stata l'unica volta in cui ho avuto paura, c'era un clima molto pesante e il ritorno a casa è stato pieno di pensieri.
    Sono tornato con il ritorno di Spalletti a Roma, nella penultima partita della gestione Garcia ho avuto come l'impressione che la nostra squadra avesse bisogno di amore, di aiuto e ho comprato il biglietto per la prima partita disponibile che era Roma-Verona. Da allora avevo ricominciato ad andare con una discreta continuità, poi il Covid mi ha messo il freno, la prossima stagione dovrà essere anche quella del mio ritorno sugli spalti.
     
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    Prima volta allo stadio il 27 Gennaio 2002, avevo compiuto 8 anni da pochi giorni e mio padre mi fece una sorpresa quella domenica, non dimenticherò mai la contentezza della rivelazione e la sensazione di meraviglia provata quando vidi il campo dal vivo per la prima volta, sensazione che in realtà provo ancora oggi ogni volta che finisco di salire le scalette.
    Roma - Piacenza 2-0. Maglia con il tricolore cucito sopra e saluto a Sensi prima dell'inizio di una partita dominata, segnarono Assuncao (qualcuno poi ha capito come fao?) su punizione e Batistuta e tornammo in testa alla classifica, non ricordo se davanti la Juve o l'Inter.

    Edited by MiddleAge - 31/5/2022, 10:06
     
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